Dal libro
Fin dall’inizio di questa avventura ci siamo sgomitati parecchio ‘lui’ ed io per non farci prevalere l’uno sull’altra e di questo ne vado orgogliosa. Non mi interessa l’orizzonte, navigo con i mezzi che la natura e il mio buon senso mi suggeriscono, tralasciando volutamente fantomatiche innovazioni che promettono ‘benessere’ in cambio di costi insostenibili per le mie tasche già assai prosciugate da prestazioni di riabilitazione a pagamento per le ben note carenze del Servizio Sanitario Nazionale, che ha ridotto drasticamente tutte le possibilità di avere un’assistenza adeguata.RECENSIONE DI FRANCA OBERTI
Un incontro casuale, con Laura, in occasione di un 8 marzo particolarmente declamato; tra le tante poesie messe in rete, Laura, che aveva creato un profilo Facebook per l’occasione, mi gratificò con la pubblicazione di una delle mie, scovata chissà come, ma Laura è così, ti fa le sorprese.
Il suo entusiasmo e la sua arte multiforme mi catturarono da subito ed è nata così la nostra amicizia, purtroppo tuttora virtuale, ma nella vita non si può mai sapere e confido, prima o poi, di poterla anche abbracciare di persona.
Appena pubblicato il suo libro di poesie “La mia vita in rima”, Laura ne ha spedito una copia anche a me. Alcune le avevo già lette, ma non immaginavo una produzione così ricca! Ho preso tempo, le ho volute centellinare come un bicchiere di Sangiovese ed ora che tutto mi è chiaro, posso esprimere la mia opinione.
Le poesie di Laura sono un inno alla vita, nonostante siano scaturite dalla sofferenza della malattia che la costringe ad una vita a tappe. Il sottotitolo “a spasso dentro e fuori di me tra sfide e conquiste”, fa ben capire quanto sia necessario un equilibrio e quanto sia difficile, nel momento in cui lo si perde, riconquistarlo. Laura è capace di osservarsi e le sue tappe, dentro e fuori, le consentono comunque di crearsi spazi artistici di notevole importanza e successo.
Non si è chiusa in se stessa, ma ha tenacemente deciso di voler vivere; non ha temuto la pietà, ma ha contato sulla compassione, frequentando tanti, come lei, che volevano risalire da quell’abisso di solitudine che la patologia di cui soffre, racchiude tante persone.
Si è contornata di amici, Laura, oltre all’amato Marco e ai figli e nipoti che le illuminano il cammino. Tante amicizie, più o meno precarie come la sua, perché non si sa mai cosa può succedere di lì a poche ore; ma Laura non si scompone e procede verso i suoi progetti con grinta e determinazione.
Le sue poesie sfidano ogni logica di metrica poetica e per questo si percepiscono in tutta la loro autenticità. Nella poesia Laura ha fissato la sua vita, quella vita che ora la costringe ad essere un funambolo costantemente alla ricerca dell’equilibrio del corpo; del corpo, beninteso, perché l’equilibrio della mente è ben saldo e ce lo trasmette attraverso la sua poetica. Excursus storici, quadretti famigliari, momenti di sconforto e di gioia; il passato, il presente e, senza false illusioni, il futuro.
Laura vive intensamente il presente e ce ne fa partecipi; il suo entusiasmo è contagioso; costringe a girare la pagina in fretta, per capire cosa succederà dopo, per poi tornare indietro e gustare tutta l’intensità di ogni sua poesia.
Laura è amata, coccolata ed è consapevole di essere perfino invidiata; cosa mai ci sarà da invidiare, c’è da chiedersi, ma la gente è strana. Spesso la gente sta ai margini della vita e vive di luce riflessa, ma Laura è un faro luminoso, una candela che brucia da entrambe le parti, un esempio per tutti, sani e sofferenti. Temeva di doversi arrendere, invece ha raggiunto conquiste che non avrebbe mai sperato.
E’ scesa nel pozzo, ma è risalita appesa ai fili di palloncini dorati.
Il suo libro è una preziosa testimonianza, un indirizzo di vita per chiunque.
Nella sua vita spesa tra lavoro e famiglia, la malattia avrebbe potuto arrivare come un macigno e schiacciare tutto il cammino fino a quel momento raggiunto, ma Laura ha saputo impreziosire quello che per altri avrebbe potuto essere un tragico epilogo. E’ stata capace anche di infondere speranza, dopo aver scoperto il nuovo centro del suo esistere. Nelle sue poesie trasuda la gratitudine, come la conclusione di una delle sue numerose poesie dedicate alla figura femminile: “(…)/Noi siamo gli angeli del focolare/e con le ali vogliamo volare,/per costruire un mondo migliore/insieme agli uomini e al loro amore”.
Vola Laura, volteggia sopra di noi più che puoi, e spargi un po’ della tua polvere dorata, ci aiuterà a diventare come te, un vero angelo del focolare. Viva la vita e grazie di esistere!
Da un’amica del web un grande abbraccio Franca Oberti
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